tag:blogger.com,1999:blog-34400155168177866782024-03-08T08:29:04.385-08:00Letture e riflessioniI libri sono un patrimonio universale, suscitano emozioni, suggeriscono nuove idee e modificano il modo di pensare della comunità intera. Anche un solo libro è da ritenersi parte integrante della nostra cultura. Attraverso la lettura ho scoperto verità che mi hanno profondamente influenzato. Ne parlo in questo blog commentando libri che ho letto per piacere o per lavoro.Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.comBlogger94125tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-46632895857942013212023-06-19T11:18:00.008-07:002023-06-19T23:10:57.232-07:00"Geografia di un dolore perfetto" di Enrico Galiano. Garzanti Editore, 2023<p> Non è il primo libro che leggo di Enrico Galiano, qualche tempo fa mi ero imbattuto nella sua opera intitolata "<a href="http://lettureriflessioni.blogspot.com/2021/01/larte-di-sbagliare-alla-grande-di.html" target="_blank">L'arte di sbagliare alla grande</a>" e ne rimasi entusiasta. Ogni aspettativa derivante dal mio primo incontro con l'Autore è stata qui confermata. Scrittura semplice, ma mai banale nei contenuti, anche se a tratti ho avuto l'impressione che la tecnica espositiva rischiasse di dominare la trama: una pecca veniale se si considera che gli spunti sul signficato della relazione tra padre e figlio sono davvero numerosi.</p><p>Mentre leggevo le mille vicissitudini passate dal figlio nel tentativo di crearsi un padre, non ho potuto fare a meno di richiamare dalla mia memoria la concezione di buon genitore nella teoria della personalità di Carl Rogers, il mio autore di riferimento nella mia professione di psicoterapeuta. </p><p>Ebbene, cosa dice Rogers in merito alla funzione genitoriale? La principale è quella di amare incondizionatamente il figlio. Il concetto è presente anche nella teoria di Kohut. Ciascuno di noi nel corso dello sviluppo della propria personalità ha avuto bisogno di qualcuno che credesse nelle nostre capacità, perché sviluppassimo la necessaria autostima da poter a nostra volta trovare il coraggio di perlustrare e conoscere il mondo, oltre che noi stessi. La maturazione psicologica è frutto di un gioco di specchi: io credo in me stesso se trovo qualcuno che creda in me. Ciò che conta non è tanto la presenza costante di un genitore, quanto la garanzia che qualcuno (o qualcosa?) eserciti tale funzione. Quel qualcuno, come accade nel libro, può essere anche un genitore intermittente, il cui vuoto è colmato dalla fantasia, vuoi anche supportata da un oggetto ponte (nel libro di Galiano, l'atlante), che unisce l'esperienza al desiderio di un genitore, in modo da completare così quel vuoto intermittente di una funzione genitoriale. Malgrado il dolore derivante dalla sgradevole esperienza del vuoto lasciato dal padre assente, l'oggetto ponte ha fornito il suo contributo nel supportare lo sviluppo di una personalità sufficientemente sana. </p><p>Colmare il vuoto con l'oggetto ponte e con la fantasia: proviamo ad approfondire il concetto. A proposito di oggetto ponte, Winnicott parla di oggetto transizionale, ovvero di un oggetto che permette al bambino di transitare dalla totale dipendenza dal genitore ad una progressiva autonomia veicolata da un oggetto esterno, che gioca la funzione simbolica di alterità, con la quale il bambino impara a relazionarsi. Quell'oggetto è pieno di carica simbolica, è il significato che il bambino (futuro adulto) impara ad attribuire non solo all'intero mondo, ma anche (e soprattutto) alla propria esperienza personale. Nel libro Enrico Galiano ben descrive quanto l'atlante sia stato importante per garantire una presenza paterna in sua assenza. </p><p>Ancora sulla fantasia. Quante volte nella vita quotidiana troviamo fin troppa censura alla funzione giocata dalla fantasia? Pare che le nostre insicurezze cerchino simulacri di rassicurazione nella sterile logica della razionalità. Così non è stato per fortuna nel caso del nostro Autore ancora bambino, laddove gli adutli che lo circondavano (la madre e gli insegnanti) gli hanno concesso di giocare con l'atlante e di viaggiare in giro per il mondo, laddove anche solo (ancora una volta) con la fantasia il bambino si relazionava con un padre assente concretamente, ma presente nella sfera emotiva dell'infante dalla personalità ancora in fieri. <br /></p><p>Preme qui sottolineare che la teoria di Rogers ha un sapore rassicurante e allo stesso tempo ottimista, perché insiste sull'avverbio "sufficientemente": in chiave psicologica non è utile pensare alla perfezione, bensì alle condizioni (necessarie e sufficienti) presenti all'interno della relazione genitore-figlio, perché la forza biologica di sviluppo faccia il suo percorso evolutivo naturale (Rogers chiama tale forza "tendenza attualizzante"): ogni essere vivente è dotato di tale forza e la funzione genitoriale deve essere sufficientemente accogliente e stimolante da lasciare che essa si sprigioni: in tal modo lo sviluppo della personalità si sviluppa in autonomia.<br /></p><p>Io non so se l'Autore di "Geografia di un dolore perfetto" conosce la teoria di Carl Rogers, però è davvero sorprendente quanto il suo scritto autobiografico rappresenti la prova della veridicità della teoria qui citata. </p><p>Nel complesso la lettura è piacevole e profonda allo stesso tempo. Il racconto autobiografico non manca di sorprese e tutto ciò rende l'opera accattivante, malgrado il tema non sia dei più semplici: nel libro di Galiano sembra che ogni uomo si confronti con le sue debolezze primariamente quando diventa padre. Gli errori di una vita intera si concretizzano di fronte agli occhi e ai vissuti del figlio.</p><p>Senza ombra di dubbio il libro è da leggere, con gli occhi di figlio e (per chi ha la fortuna di esercitare a qualsiasi titolo una funzione genitoriale) anche con gli occhi di padre o madre.<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-85276455193041225132023-05-01T07:13:00.001-07:002023-05-01T07:13:43.932-07:00Seminario gratuito: "ll benessere psicologico secondo Carl Rogers"<p> </p><p><strong><br /></strong></p>
<p>Carl Rogers è definito il Rivoluzionario silenzioso perché ha sviluppato una nuova concezione della natura umana. In essa la persona è al centro, con i suoi bisogni, le sue emozioni e persino con le sue ambivalenze. </p>
<p>Ne deriva una teoria centrata sulla persona che aiuta quotidianamente ciascuno di noi ad orientarci secondo criteri benefici della nostra psiche</p>
<p>Il seminario è gratuito e sarà pubblicato in diretta Fb dalla pagina Studi Rogersiani</p>
<p>QUANDO: 23.5.2023 ore 21.15 - via Pratese 48 - Firenze</p><p>ISCRIZIONI: Necessario scrivere a info@studirogersiani.it per partecipare all'evento o iscriversi alla pagine Fb per assistere on-line</p>
<p>Per tenerti aggiornato sull'attività di Studi Umanistici Rogersiani <a href="http://www.studirogersiani.it">qui</a><br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-40434705081546197592023-01-22T09:11:00.003-08:002023-01-22T09:16:36.301-08:00"La dieta pensa positivo" di Emanuele Parrella (2020)<p> Un giorno un mio professore mi disse di non credere nei libri fai date, ma valeva la pena leggerli. Ebbene, questo è il mio parere di "La dieta pensa positivo" di Emanuele Parrella. </p><p>La qualità che più ho apprezzato del manuale è il considerare la dieta come parte di una serie di attività che la persona può mettere in atto per controllare o modificare le sue abitudini alimentari. </p><p>Ritengo che la sola lettura del libro possa facilitare lo sviluppo di uno stile di vita più sano, ma solo nei lettori dotati di un elevata conoscenza di se stessi. Il linguaggio impiegato suona a tratti un po' troppo spinto su tecniche di matrice cognitivista. L'esito che traspare dalle pagine del libro è il pericolo di cadere nella convinzione di un pensiero magico secondo il quale basti pensare ad un cambiamento perché tale cambiamento avvenga. </p><p>La realtà è che cambiare stile di vita è molto faticoso, tanto che spesso la persona vittima di abitudini malsane si confronta con le ricadute e le conseguenti demoralizzazioni. Ecco, nel libro ho trovato troppo poco spazio dedicato alle emozioni.</p><p>Malgrado tutto ciò, sono ben lieto di aver comprato e letto questo libro. La mia recensione è positiva.<br /></p><p><br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-90378857132130373682022-11-27T11:34:00.002-08:002022-11-27T11:34:13.897-08:00Ingiusto è il tempo di morire - 29 novembre 2022, Teatro Magnolfi - Prato<div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y5 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Lettura <span class="_ pg-1_0"> </span>scenica <span class="_ pg-1_0"> </span>scritta <span class="_ pg-1_0"> </span>da<span class="_ pg-1_1"> </span><span class="pg-1ff1">Mario <span class="_ pg-1_2"></span>Ruocco</span> <span class="_ pg-1_0"> </span>e <span class="_ pg-1_0"> </span>recitata <span class="_ pg-1_0"> </span>da<span class="_ pg-1_3"></span>lla <span class="pg-1ff1">Compagnia <span class="_ pg-1_2"></span>Attori <span class="_ pg-1_2"></span>per <span class="_ pg-1_2"></span>Caso<span class="_ pg-1_3"></span></span> <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_2"></span>Firenze</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y6 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">(Luca <span class="_ pg-1_3"></span>Gori, <span class="_ pg-1_3"></span>Raffaella <span class="_ pg-1_3"></span>Pisanu, <span class="_ pg-1_3"></span>Sonia <span class="_ pg-1_3"></span>Renze<span class="_ pg-1_3"></span>tti, <span class="_ pg-1_3"></span>Micaela <span class="_ pg-1_3"></span>Savini, <span class="_ pg-1_3"></span>Maria <span class="_ pg-1_3"></span>Doma<span class="_ pg-1_3"></span>nico, <span class="_ pg-1_3"></span>regista<span class="_ pg-1_1"> </span><span class="pg-1ff1">Alessandro</span></div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y7 pg-1ff1 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Mazzoni<span class="pg-1ff2">), <span class="_ pg-1_4"></span>con <span class="_ pg-1_4"></span>intermezzi <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>musica <span class="_ pg-1_4"></span>da <span class="_ pg-1_4"></span>camera <span class="_ pg-1_4"></span>del </span>Quartetto <span class="_ pg-1_4"></span>a <span class="_ pg-1_4"></span>Fiati <span class="_ pg-1_3"></span>Leopolda<span class="_ pg-1_3"></span><span class="pg-1ff2"> <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_3"></span>Firenz<span class="_ pg-1_3"></span>e <span class="_ pg-1_3"></span>(Marc<span class="_ pg-1_3"></span>o</span></div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y8 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Bellini clarinetto, David Muntoni sax contralto, Mario Ruocco sax tenore, Fabio Galli sax baritono).</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y9 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Musiche <span class="_ pg-1_4"></span>dello <span class="_ pg-1_4"></span>stesso <span class="_ pg-1_2"></span>peri<span class="_ pg-1_5"></span>odo <span class="_ pg-1_4"></span>storico <span class="_ pg-1_4"></span>del<span class="_ pg-1_3"></span>la <span class="_ pg-1_4"></span>legge <span class="_ pg-1_4"></span>Leopoldina<span class="_ pg-1_3"></span>, <span class="_ pg-1_4"></span>contro <span class="_ pg-1_4"></span>la <span class="_ pg-1_4"></span>pe<span class="_ pg-1_3"></span>na <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>morte <span class="_ pg-1_2"></span>(1786)<span class="_ pg-1_5"></span>, <span class="_ pg-1_4"></span>tratte</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1ya pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">dal Requiem di Mozart e dalla Suite HWV 437 di Haendel.</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1yb pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"> </div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1yb pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Nato <span class="_ pg-1_2"></span>per <span class="_ pg-1_2"></span>la <span class="_ pg-1_0"> </span>festa <span class="_ pg-1_2"></span>della <span class="_ pg-1_2"></span>toscana, <span class="_ pg-1_0"> </span>lo <span class="_ pg-1_2"></span>spettacolo <span class="_ pg-1_2"></span>è <span class="_ pg-1_0"> </span>liberamente <span class="_ pg-1_2"></span>ispirato <span class="_ pg-1_0"> </span>al <span class="_ pg-1_2"></span>caso <span class="_ pg-1_2"></span>Lisa <span class="_ pg-1_0"> </span>M. <span class="_ pg-1_2"></span>Montgomery,</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1yc pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">una donna giustiziata nel 2021 i<span class="_ pg-1_3"></span>n Indiana (USA), rea di aver <span class="_ pg-1_3"></span>preso possesso nel 2004 del fe<span class="_ pg-1_3"></span>to di una</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1yd pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">signora all'ottavo mese di gravidanza<span class="_ pg-1_3"></span> e di aver poi ucci<span class="_ pg-1_3"></span>so quest'ultima. La condanna è<span class="_ pg-1_3"></span> stata portata a</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1ye pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">termine, malgrado Lisa fosse affetta da grave patologia psichiatrica.</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1yf pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"> </div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1yf pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Parole <span class="_ pg-1_2"></span>e <span class="_ pg-1_4"></span>m<span class="_ pg-1_3"></span>usica, <span class="_ pg-1_2"></span>con <span class="_ pg-1_2"></span>suggestive <span class="_ pg-1_2"></span>at<span class="_ pg-1_5"></span>mosfere <span class="_ pg-1_2"></span>semantiche <span class="_ pg-1_2"></span>e <span class="_ pg-1_4"></span>sonore, <span class="_ pg-1_2"></span>forgiano <span class="_ pg-1_2"></span>il <span class="_ pg-1_2"></span>messaggio <span class="_ pg-1_2"></span>etico <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_2"></span>un</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y10 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">ingiusto tempo <span class="_ pg-1_3"></span>di <span class="_ pg-1_3"></span>morire per <span class="_ pg-1_3"></span>la <span class="_ pg-1_3"></span>mano vendi<span class="_ pg-1_3"></span>cativa del <span class="_ pg-1_3"></span>boia, <span class="_ pg-1_3"></span>foriera <span class="_ pg-1_3"></span>di odio <span class="_ pg-1_3"></span>e ve<span class="_ pg-1_3"></span>ndetta. <span class="_ pg-1_3"></span> <span class="_ pg-1_3"></span>In particolare</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y11 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">il Requiem ci mette <span class="_ pg-1_3"></span>di fronte al mistero della vit<span class="_ pg-1_3"></span>a e della morte, a<span class="_ pg-1_3"></span>lla stregua del rapporto tra gi<span class="_ pg-1_3"></span>usto e</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y12 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">ingiusto. A tratti le not<span class="_ pg-1_5"></span>e faticano a emergere da astratti sonori, improvvisamente interrotti <span class="_ pg-1_6"> </span>da</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y13 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">fortissimi. <span class="_ pg-1_0"> </span>Le <span class="_ pg-1_0"> </span>vibrazioni <span class="_ pg-1_0"> </span>acustiche <span class="_ pg-1_0"> </span>sembrano <span class="_ pg-1_0"> </span>rievocare <span class="_ pg-1_0"> </span>dolore <span class="_ pg-1_0"> </span>e <span class="_ pg-1_7"> </span>rabbia: <span class="_ pg-1_0"> </span>il <span class="_ pg-1_0"> </span>giudizio <span class="_ pg-1_0"> </span>universale <span class="_ pg-1_0"> </span>che</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y14 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">incombe <span class="_ pg-1_0"> </span>sulle <span class="_ pg-1_0"> </span>nostre <span class="_ pg-1_0"> </span>azioni, <span class="_ pg-1_7"> </span>come <span class="_ pg-1_0"> </span>se <span class="_ pg-1_0"> </span>ci <span class="_ pg-1_7"> </span>fosse <span class="_ pg-1_0"> </span>qualcosa <span class="_ pg-1_0"> </span>al <span class="_ pg-1_0"> </span>di <span class="_ pg-1_7"> </span>là <span class="_ pg-1_0"> </span>di <span class="_ pg-1_0"> </span>un <span class="_ pg-1_0"> </span>tempo <span class="_ pg-1_7"> </span>e <span class="_ pg-1_0"> </span>di <span class="_ pg-1_0"> </span>uno <span class="_ pg-1_0"> </span>s<span class="_ pg-1_3"></span>pazio <span class="_ pg-1_0"> </span>che</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y15 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">giudica, <span class="_ pg-1_7"> </span>Dio, <span class="_ pg-1_8"> </span>per <span class="_ pg-1_7"> </span>ci <span class="_ pg-1_8"> </span>chi <span class="_ pg-1_7"> </span>crede. <span class="_ pg-1_8"> </span>Poi <span class="_ pg-1_7"> </span>la <span class="_ pg-1_8"> </span>pietà. <span class="_ pg-1_7"> </span>Chi <span class="_ pg-1_8"> </span>muore <span class="_ pg-1_7"> </span>rim<span class="_ pg-1_3"></span>ane <span class="_ pg-1_7"> </span>nella <span class="_ pg-1_8"> </span>nostra <span class="_ pg-1_7"> </span>memoria. <span class="_ pg-1_8"> </span>Noi <span class="_ pg-1_7"> </span>esseri</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y16 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">umani riusci<span class="_ pg-1_3"></span>amo <span class="_ pg-1_3"></span>a <span class="_ pg-1_3"></span>concepire la <span class="_ pg-1_3"></span>morte <span class="_ pg-1_3"></span>solo <span class="_ pg-1_3"></span>attraverso <span class="_ pg-1_3"></span>una <span class="_ pg-1_3"></span>qualsiasi <span class="_ pg-1_3"></span>risoluzione <span class="_ pg-1_3"></span>in <span class="_ pg-1_3"></span>vita: <span class="_ pg-1_3"></span>il <span class="_ pg-1_3"></span>concetto <span class="_ pg-1_3"></span>di</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y17 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Resurrezione per i credenti, o anc<span class="_ pg-1_3"></span>he solo di eredità (non s<span class="_ pg-1_3"></span>olo materiale) di ciascuno <span class="_ pg-1_3"></span>di noi, chiamato</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y18 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">a dare il proprio contributo all'intera storia dell'umanità. </div><br /><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9Zyu8S1lyAesA7BXzy2TFgcFrSnMtUeJcRiDWc6XgaMUimdC7Cg_qoVkUV2eAPmgU7WIGzwqdVW2Hs1lO7ohDJD3uFuZL8_VD0YHQKTmtneQYMPAgQVpS7_XUPgRNYZrx5d1N168G1y-gp65wtORQPJxJAFWzE9oTdABiV9S6tGa1b46MtHvjArObBg/s1754/Ingiusto%20locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1754" data-original-width="1239" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9Zyu8S1lyAesA7BXzy2TFgcFrSnMtUeJcRiDWc6XgaMUimdC7Cg_qoVkUV2eAPmgU7WIGzwqdVW2Hs1lO7ohDJD3uFuZL8_VD0YHQKTmtneQYMPAgQVpS7_XUPgRNYZrx5d1N168G1y-gp65wtORQPJxJAFWzE9oTdABiV9S6tGa1b46MtHvjArObBg/s320/Ingiusto%20locandina.jpg" width="226" /></a></div><p></p><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y1a pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"><b>L'autore del testo.</b><span class="pg-1ff2"><b> </b><span class="_ pg-1_4"></span>Mario <span class="_ pg-1_3"></span>Ruocco, <span class="_ pg-1_4"></span>psicologo, <span class="_ pg-1_4"></span>psicoterapeuta <span class="_ pg-1_4"></span>e <span class="_ pg-1_3"></span>crim<span class="_ pg-1_3"></span>inologo <span class="_ pg-1_4"></span>clinico. <span class="_ pg-1_3"></span>Lavora <span class="_ pg-1_4"></span>nell'ambito <span class="_ pg-1_4"></span>della</span> psicoterapia. <span class="_ pg-1_2"></span>Sensibile <span class="_ pg-1_2"></span>al <span class="_ pg-1_2"></span>contrasto <span class="_ pg-1_2"></span>dell'emarginazione <span class="_ pg-1_2"></span>sociale <span class="_ pg-1_2"></span>e <span class="_ pg-1_2"></span>alla <span class="_ pg-1_2"></span>tutela <span class="_ pg-1_2"></span>dei <span class="_ pg-1_2"></span>cittadini <span class="_ pg-1_2"></span>pi<span class="_ pg-1_5"></span>ù <span class="_ pg-1_2"></span>fragili,</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y1b pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">ha <span class="_ pg-1_4"></span>ricoperto <span class="_ pg-1_4"></span>il <span class="_ pg-1_3"></span>ruolo <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>Giudice <span class="_ pg-1_4"></span>Onorario <span class="_ pg-1_4"></span>presso <span class="_ pg-1_4"></span>il <span class="_ pg-1_4"></span>Tribunale <span class="_ pg-1_3"></span>pe<span class="_ pg-1_3"></span>r <span class="_ pg-1_4"></span>i <span class="_ pg-1_4"></span>Minorenni <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_3"></span>Firenze <span class="_ pg-1_4"></span>e <span class="_ pg-1_4"></span>ormai <span class="_ pg-1_4"></span>da</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y1c pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">anni <span class="_ pg-1_2"></span>ricopre <span class="_ pg-1_2"></span>un'incarico <span class="_ pg-1_2"></span>s<span class="_ pg-1_5"></span>tabile <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_2"></span>psicologo <span class="_ pg-1_4"></span>e<span class="_ pg-1_3"></span> <span class="_ pg-1_2"></span>criminologo <span class="_ pg-1_4"></span>c<span class="_ pg-1_3"></span>linico <span class="_ pg-1_2"></span>presso <span class="_ pg-1_2"></span>la <span class="_ pg-1_4"></span>Cas<span class="_ pg-1_3"></span>a <span class="_ pg-1_2"></span>Circondariale <span class="_ pg-1_2"></span>di</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y1d pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Prato. Quotidianamente lavora per aiutare le persone con disagio psicologico.</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y1e pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">Alla <span class="_ pg-1_4"></span>sua <span class="_ pg-1_3"></span>forma<span class="_ pg-1_3"></span>zione <span class="_ pg-1_4"></span>in <span class="_ pg-1_4"></span>psicologia, <span class="_ pg-1_3"></span>affi<span class="_ pg-1_3"></span>anca <span class="_ pg-1_4"></span>un <span class="_ pg-1_3"></span>l<span class="_ pg-1_3"></span>ungo <span class="_ pg-1_4"></span>percorso <span class="_ pg-1_4"></span>da <span class="_ pg-1_3"></span>m<span class="_ pg-1_3"></span>usicista, <span class="_ pg-1_4"></span>che <span class="_ pg-1_3"></span>lo <span class="_ pg-1_4"></span>vede <span class="_ pg-1_4"></span>impegnato</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y1f pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">in <span class="_ pg-1_3"></span>num<span class="_ pg-1_3"></span>erosi <span class="_ pg-1_4"></span>concerti <span class="_ pg-1_3"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>musica <span class="_ pg-1_4"></span>classica, <span class="_ pg-1_4"></span>con <span class="_ pg-1_3"></span>l'intent<span class="_ pg-1_3"></span>o <span class="_ pg-1_3"></span>di<span class="_ pg-1_3"></span> <span class="_ pg-1_3"></span>promuove<span class="_ pg-1_3"></span>re <span class="_ pg-1_3"></span>mes<span class="_ pg-1_3"></span>saggi <span class="_ pg-1_4"></span>prosociali <span class="_ pg-1_3"></span>attraverso</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y20 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">la musica. </div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y21 pg-1ff1 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"> </div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y21 pg-1ff1 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"><b>Il Quartetto <span class="_ pg-1_1"> </span>a fiati Leopolda.</b><span class="_ pg-1_1"> </span><span class="pg-1ff2">Nasce <span class="_ pg-1_9"> </span>tra <span class="_ pg-1_9"> </span>i <span class="_ pg-1_6"> </span>musicisti <span class="_ pg-1_9"> </span>delle <span class="_ pg-1_6"> </span>prime <span class="_ pg-1_9"> </span>fila de<span class="_ pg-1_5"></span>l <span class="_ pg-1_9"> </span>più <span class="_ pg-1_6"> </span>vasto <span class="_ pg-1_9"> </span>complesso</span></div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y22 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">musicale <span class="_ pg-1_9"> </span>della <span class="_ pg-1_9"> </span>Filarmonica <span class="_ pg-1_9"> </span>Leopolda <span class="_ pg-1_9"> </span>di <span class="_ pg-1_9"> </span>Firenze, <span class="_ pg-1_9"> </span>fondata <span class="_ pg-1_9"> </span>nel <span class="_ pg-1_9"> </span>1989. <span class="_ pg-1_9"> </span>Il <span class="_ pg-1_9"> </span>Quartetto <span class="_ pg-1_9"> </span>è <span class="_ pg-1_9"> </span>composto <span class="_ pg-1_9"> </span>da</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y23 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">maestri <span class="_ pg-1_8"> </span>diplomati <span class="_ pg-1_8"> </span>al <span class="_ pg-1_8"> </span>Conservatorio, <span class="_ pg-1_8"> </span>destreggia <span class="_ pg-1_8"> </span>un <span class="_ pg-1_8"> </span>repertorio <span class="_ pg-1_8"> </span>eterogeneo <span class="_ pg-1_8"> </span>che <span class="_ pg-1_8"> </span>spazia <span class="_ pg-1_8"> </span>dalla <span class="_ pg-1_8"> </span>musica</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y24 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">sacra, alla musica da camera, fino alla musica jazz e rock<span class="_ pg-1_3"></span><span class="pg-1ff1">.</span></div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y25 pg-1ff1 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"> </div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y25 pg-1ff1 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0"><b>Il <span class="_ pg-1_a"> </span>reg<span class="_ pg-1_3"></span>is<span class="_ pg-1_3"></span>ta<span class="_ pg-1_3"></span>. </b><span class="pg-1ff2">L'incontro <span class="_ pg-1_1"> </span>di <span class="_ pg-1_1"> </span>Alessandro <span class="_ pg-1_1"> </span>Mazzoni <span class="_ pg-1_1"> </span>col <span class="_ pg-1_1"> </span>Teatro <span class="_ pg-1_1"> </span>nasce <span class="_ pg-1_1"> </span>all'età <span class="_ pg-1_1"> </span>di <span class="_ pg-1_1"> </span>14 <span class="_ pg-1_1"> </span>anni, <span class="_ pg-1_1"> </span>quando <span class="_ pg-1_1"> </span>i<span class="_ pg-1_5"></span>n</span></div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y26 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">occasione <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>una <span class="_ pg-1_4"></span>fe<span class="_ pg-1_3"></span>sta <span class="_ pg-1_2"></span>re<span class="_ pg-1_5"></span>ligiosa <span class="_ pg-1_2"></span>gl<span class="_ pg-1_5"></span>i <span class="_ pg-1_2"></span>venne <span class="_ pg-1_4"></span>affidato <span class="_ pg-1_2"></span>il <span class="_ pg-1_4"></span>ruolo <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>Stenterello <span class="_ pg-1_2"></span>nella <span class="_ pg-1_4"></span>commedia <span class="_ pg-1_2"></span>"Ginevra</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y27 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">degli <span class="_ pg-1_4"></span>Almieri" <span class="_ pg-1_4"></span>presso <span class="_ pg-1_4"></span>la <span class="_ pg-1_4"></span>parrocchia <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>G<span class="_ pg-1_3"></span>esù <span class="_ pg-1_4"></span>Buon <span class="_ pg-1_4"></span>Pastore <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>Casellina. <span class="_ pg-1_4"></span>L<span class="_ pg-1_3"></span>a <span class="_ pg-1_4"></span>timidezza <span class="_ pg-1_4"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>un <span class="_ pg-1_4"></span>ra<span class="_ pg-1_3"></span>gazzo</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y28 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">come <span class="_ pg-1_0"> </span>tanti, <span class="_ pg-1_0"> </span>messa <span class="_ pg-1_0"> </span>a <span class="_ pg-1_0"> </span>"nudo" <span class="_ pg-1_0"> </span>su <span class="_ pg-1_0"> </span>un <span class="_ pg-1_0"> </span>palcoscenico, <span class="_ pg-1_0"> </span>il <span class="_ pg-1_7"> </span>coraggio <span class="_ pg-1_0"> </span>trovato <span class="_ pg-1_0"> </span>chissà <span class="_ pg-1_0"> </span>dove, <span class="_ pg-1_0"> </span>che <span class="_ pg-1_0"> </span>trasformava</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y29 pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">quell'apparente <span class="_ pg-1_0"> </span>insuperabile <span class="_ pg-1_7"> </span>limite <span class="_ pg-1_7"> </span>in <span class="_ pg-1_0"> </span>ve<span class="_ pg-1_3"></span>ra <span class="_ pg-1_0"> </span>Passione. <span class="_ pg-1_7"> </span>Da <span class="_ pg-1_0"> </span>que<span class="_ pg-1_3"></span>l <span class="_ pg-1_0"> </span>giorno <span class="_ pg-1_7"> </span>il <span class="_ pg-1_7"> </span>Teatro <span class="_ pg-1_0"> </span>è <span class="_ pg-1_7"> </span>entrato <span class="_ pg-1_7"> </span>nelle <span class="_ pg-1_7"> </span>sue</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y2a pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">vene. <span class="_ pg-1_2"></span>Una <span class="_ pg-1_2"></span>passione <span class="_ pg-1_2"></span>che <span class="_ pg-1_2"></span>Alessandro <span class="_ pg-1_2"></span>decise <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_4"></span>col<span class="_ pg-1_3"></span>tivare <span class="_ pg-1_2"></span>fino <span class="_ pg-1_2"></span>a <span class="_ pg-1_2"></span>maturare <span class="_ pg-1_2"></span>la <span class="_ pg-1_2"></span>consapevolezza <span class="_ pg-1_2"></span>di <span class="_ pg-1_2"></span>voler</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y2b pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">condividere <span class="_ pg-1_2"></span>questa <span class="_ pg-1_0"> </span>passione <span class="_ pg-1_2"></span>con <span class="_ pg-1_0"> </span>altre <span class="_ pg-1_2"></span>persone: <span class="_ pg-1_0"> </span>così <span class="_ pg-1_2"></span>nacque <span class="_ pg-1_0"> </span>quasi <span class="_ pg-1_2"></span>"per <span class="_ pg-1_0"> </span>caso", <span class="_ pg-1_2"></span>ma <span class="_ pg-1_2"></span>non <span class="_ pg-1_0"> </span>"a <span class="_ pg-1_2"> </span>caso", <span class="_ pg-1_0"> </span>la</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y2c pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">compagnia <span class="_ pg-1_2"></span>"Attori <span class="_ pg-1_0"> </span>per <span class="_ pg-1_2"></span>Caso". <span class="_ pg-1_0"> </span>Oggi <span class="_ pg-1_2"></span>la <span class="_ pg-1_2"></span>sua <span class="_ pg-1_0"> </span>energia <span class="_ pg-1_2"></span>sca<span class="_ pg-1_3"></span>turisce <span class="_ pg-1_2"></span>dal <span class="_ pg-1_0"> </span>vedere <span class="_ pg-1_2"></span>brillare <span class="_ pg-1_0"> </span>gli <span class="_ pg-1_2"></span>occhi <span class="_ pg-1_0"> </span>di <span class="_ pg-1_2"></span>tante</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y2d pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">altre <span class="_ pg-1_7"> </span>persone <span class="_ pg-1_7"> </span>che <span class="_ pg-1_8"> </span>partecipano <span class="_ pg-1_7"> </span>ai <span class="_ pg-1_8"> </span>suoi <span class="_ pg-1_7"> </span>corsi <span class="_ pg-1_8"> </span>o <span class="_ pg-1_0"> </span>che<span class="_ pg-1_3"></span> <span class="_ pg-1_7"> </span>fanno <span class="_ pg-1_7"> </span>part<span class="_ pg-1_3"></span>e <span class="_ pg-1_7"> </span>della <span class="_ pg-1_7"> </span>sua <span class="_ pg-1_8"> </span>Compagnia, <span class="_ pg-1_7"> </span>persone <span class="_ pg-1_8"> </span>che</div><div class="t pg-1m0 pg-1x5 pg-1h4 pg-1y2e pg-1ff2 pg-1fs1 pg-1fc0 pg-1sc0 pg-1ls0 pg-1ws0">grazie al teatro superano il suo stesso apparente insuperabile limite.</div><p></p><p><br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-55308978270913669542022-08-11T10:06:00.000-07:002022-08-11T10:06:01.096-07:00Adolescenti e adottati. Maneggiare con cura. Anna Genni Miliotti. Edizione Franco Angeli, 2013<p> Un libro abbondante di informazioni, che non può mancare nella biblioteca di chi si occupa a qualsiasi titolo di adolescenti e, più specificamente, adolescenti adottati.</p><p>L'adozione è una materia complessa, che va conosciuta. Troppi sono gli errori che possiamo commettere in assenza delle informazioni ben divulgate dall'autrice in questo suo libro. L'adolescenza della persona adottata non può essere confrontata all'adolescenza degli altri giovani che hanno la fortuna di crescere nel paese in cui sono nati e con la famiglia che li ha messi al mondo.</p><p>Ho trovto il libro illuminante, ben scritto.</p><p>Da leggere<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-47605441364018310362022-08-11T09:53:00.000-07:002022-08-11T09:53:28.744-07:00Corso di preparazione all'adozione nazionale e internazionale<p> Adottare uno o più bambini è una scelta importante, dettata da
motivazioni profonde e, allo stesso tempo, istintive. Chi adotta un
bambino ha bisogno di amare, di trasmettere qualcosa di sè a qualcuno:
un figlio. <br /><br /> Ma il solo amore non basta per affrontare un
percorso delicato, ricco di emozione, al contempo pieno di insidie,
dubbi e sfide. Il corso è aperto a tutte le coppie che intendono
avvicinarsi al mondo dell'adozione</p><p>Il corso è aperto alle coppie che intendono adottare un bambino e si terrà a Firenze, a partire dal mese di settembre 2022</p><p>Chi organizza il corso è psicologo, psicoterapeuta, già giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, nonchè a sua volta genitore adottivo. <br /></p><p></p><p>Per ulteriori informazioni, conultare la pagina web dell'associazione <a href="http://www.studirogersiani.it/adozione-nazionale-e-internazionale">studi umanistici rogersiani</a> <br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-20212976342555562722022-02-07T18:56:00.005-08:002022-02-07T18:56:59.470-08:00"Non picchiarmi più" di Dave Pelzer, Tascabili Menzogno - Best Seller, Milano, 2001. Titolo originale "IT: one child's courage to survive", 1995, tradotto per la prima volta in italiano nel 1999 col titolo "Un bambino chiamato cosa"<p style="text-align: justify;"> Un bambino maltrattato ai limiti dell'inverosimile racconta il coraggio di sopravvivere. </p><p style="text-align: justify;">Il libro autobiografico è raccapricciante. </p><p style="text-align: justify;">Come può una madre diventare così crudele da maltrattare il figlio fino a rischiare di ucciderlo? Da quanto racconta Dave Pelzer, la sua triste vicenda infantile lo vede sopravvissuto alla violenza materna solo per miracolo. I maltrattamenti sono durati quasi cinque anni, ovvero per l'intera durata delle scuole elementari. Il padre era presente in casa, ma a sua volta passivo innanzi alle ingerenze della madre. </p><p style="text-align: justify;">Dave era il maggiore di quatro fratelli e improvvisamente divenne il capro espiatorio della madre, la quale gli privava il cibo, costringendolo a inventarsi i più fantasiosi espedienti per nutrirsi (rubava le merende a scuola o piccoli quantitativi di cibo al supermercato, faceva l'elemosina di cibo, rovistava nella spazzatura), con la paradossale conseguenza di fare arrabbiare ulteriormente la madre, la quale intendava educare il figlio attraverso punizioni progressivamente più violente e crudeli. La violenza divenne l'unico canale di comunicazione perpetrata per mano di una madre che sostituì l'amore col cinismo.</p><p style="text-align: justify;">Ancor più di eccessi di mezzi correttivi, il bambino è stato vittima di torture: è stato ustionato a un braccio, accoltellato, sottoposto a esalazione di varichina e amuchina. Le pagine del racconto sono pesanti come macigni e al termine della lettura una sola domanda emerge: perché?</p><p style="text-align: justify;">Perché esiste la violenza contro i bambini? Perché i bambini devono soffrire?</p><p style="text-align: justify;">Purtroppo le violenze contro i bambini sono molto frequenti. Ancora oggi, la cultura della violenza infrafamiliare è diffusa: pare proprio che i bambini siano l'ultimo degli interessi di un mondo adulto troppo distratto.</p><p style="text-align: justify;">Perché? In data 6.2.2022, in occasione dell'intervista televisiva a cui si è prestato Papa Bergoglio (Rai 2 "Che tempo che fa"), il Santo Padre ha risposto: "Non lo so. Dio è onnipotente, ma solo nell'amore. Non ho spiegazioni spirituali, ma gli psicologi sanno spiegare bene cosa succede nelle famiglie. Prego per le vittime indifese".</p><p style="text-align: justify;">Ebbene, da un punto di vista psicologico, ho notato che tra le mura domestiche di Dave Pelzer girava molto alcol e i racconti della vittima dimostrano che il comportamento della madre era proporzionato al tasso di alcolemia del momento: quando beveva, la madre diventava più violenta e cinica. Spesso i genitori bevevano insieme.</p><p style="text-align: justify;">Sembra strano, ma l'alcol si associa a molti reati violenti. Come criminologo ho osservato che molti omicidi sono commessi sotto l'effetto di alcol o altre sostenze psicoattive.</p><p style="text-align: justify;">Naturalmente l'alcol non è l'unico fattore di rischio del maltrattamento infantile, ad esso si associano meccanismi familiari e sociali: la presenza di una padre incapace di prendere posizione innanzi alla madre violenta, operatori scolastici fin troppo lenti o distratti a intervenire a tutela del bambino, vicini di casa che, pur vedendo quanto succedesse, preferiscono tacere, anzichè denunciare.</p><p style="text-align: justify;">Le pagine finali del libro sono dedicate alla necessità di sensibilizzare l'intera collettività: tacere significa colludere con la violenza e se vogliamo una società più vicine ai bambini, tutti ... dico TUTTI dobbiamo sentirci in obbligo a denunciare quanto vediamo.</p><p style="text-align: justify;">Dave Pelzer oggi è un adulto, a sua volta padre, impegnaoto in numerose iniziative di sensibilizzazione, perché la violenza contro i bambini cessi una volta per tutte: un sogno o un'utopia?<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-15010457850241587182022-02-06T04:39:00.003-08:002023-01-22T10:50:20.642-08:00"Una barca nel bosco" di Paola Mastrocolla (2003, premio Campiello 2004)<h3 class="post-title entry-title"><br /></h3>
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<div aria-owns="sharing-popup-Blog1-byline-6022934386413278775" class="sharing" data-title=""Una barca nel bosco" di Paola Mastrocola (2003, premio Campiello 2004)">
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<div class="post-body entry-content float-container" id="post-body-6022934386413278775"><span class="byline post-timestamp"></span>Malgrado sia passato molto tempo da quando ho letto il romanzo, rimane ancora vivido il ricordo delle
sensazioni suscitate dal protagonista, Gaspare, un giovane che
incontra mille fatiche per relazionarsi con i compagni di liceo e con
gli insegnanti.<p>
Gaspare è un ragazzo spontaneo, che agisce senza sovrastrutture e si
sente continuamente fuori luogo in un mondo che privilegia l'apparenza
all'essenza, il vestito di marca ai valori, o il bullismo alle relazioni
amicali. Anche all'università, il nepotismo prevale sulla cultura e
sulla meritocrazia, a conferma di un'ipocrisia collettiva, che sembra
caratterizzare la nostra società, fino ad assuefare la collettività ad
un torpore generale, apatico e allo stesso tempo insensibile ai valori
morali ed etici delle relazioni sociali. Nella sua ingenuità, Gaspare
rimane vittima delle mille contraddizioni che pervadono l'intera
collettività moderna, fino a mettersi lui stesso in discussione: sono
io che non vado bene? Dal disadattamento, scaturisce nel protagonista un
malessere generale, che finisce per stroncare l'autostima, e con essa,
ogni progetto di carriera.<br />
Il racconto è divertente, la lettura scorre via, delinenando con
precisione i tratti psicologici e relazionali del simpatico Gaspare: il
romanzo suscita intense emozioni e profondi moti di empatia nei suoi
confronti.<br />
Mi sono identificato spesso con questo giovane: una barca nel bosco, con
la sgradevole sensazione di essere fuori luogo, in un sistema scolasico
che nel corso dell'adolescenza mi ha condizionato fortemente. Solo da
grande, quando ho acquisito gli strumenti per comprendere meglio quanto
mi era capitato, ho capito che non ero io la persona sbagliata, ma la
scuola e, con essa, tutti quegli insegnanti che trattano gli studenti
come numeri e non come persone.<br />
Più in generale, non ero io ad andare sempre in salita, ma la società ad andare a rotoli.<br />
Così ho imparato a credere in me stesso e a sviluppare una maggiore
critica per persone o istituti che giudicano. Mi torna in mente la legge
della profezia che si autoavvera: se un giovane è sottoposto a continui
giudizi e etichettamenti negativi, faremo di quel giovane un
disadattato.<br />
Nel mio lavoro di <a href="http://marioruocco.blogspot.com/">psicologo</a>
trovo molte persone schiacciate dai luoghi comuni: la loro concezione
di sè è stata compromessa da genitori a loro volta sofferenti di bassa
autostima o da istituti scolastici contraddistinti da pregiudizi o da
stupidi preconcetti: in questo modo il giovane (e l'adulto) si convince
di non avere i numeri per emergere, ma non è vero, si tratta solo di
una falsa convinzione impostagli da terze persone, che non hanno saputo
valorizzare le sue capacità. Se il giovane è trattato con rispetto e
fiducia e viene incoraggiato ad apprendere, con la convinzione che può
farcela e che laddove incontri delle difficoltà, vale la pena aiutarlo,
allora quel giovane si impegnerà a superare i propri limiti e a trovare
le modalità per esprimere se stesso.<br />
Trovo molto triste una scuola che non riesca a farsi carico delle
necessità dei singoli, riducendo l'attività formativa ad una pratica
standardizzata di massa: se un giovane incontra problemi nel percorso di
studi, l'istituzione scolastica punta il dito contro di lui o i suoi
genitori, di fatto ritenendosi estranea ad ogni responsabilità sottesa
dal fallimento. Ho la sensazione che la scuola finisca in questo modo
per colludere con le difficoltà del giovane, aumendone l'emarginazione.<br />
A questo punto il pensiero va a Don Milani e alla memorabile "Lettera ad
una professoressa" (1967), dove il celebre pedagogo denuncia una scuola
classista, che esclude i poveri ad interesse dei ricchi, i cui destini
futuri sono condizionati già dai banchi di scuola.</p>
</div><p></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-68060138531431204742022-01-29T09:53:00.009-08:002022-01-29T12:19:08.892-08:00"Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron, adelphy eBook, 2012. <p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;">Un romanzo dai mille colori, all'inizio esilarante, poi mano a mano che scorrono le pagine, sempre più introspettivo. </p><p style="text-align: justify;">Il protagonista è un giovane alla ricerca della propria identità, con difficoltà relazionali e di adattamento a una società, che premia l'omologazione e che punisce chi non vuole rinunciare alla propria personalità, al costo di essere etichettato dai più come una persona disadattata o asociale. </p><p style="text-align: justify;">La storia si ambienta a New York. Chi vive i tempi moderni è fin troppo distratto dal superfluo o dall'accumulare oggetti inutili, al solo scopo di soddisfare criteri imposti da mode di mercato o da pregiudizi privi di senso. La frenesia delle persone contribuisce a disorientare ulteriormente il protagonista.<br /></p><p style="text-align: justify;">Ne nasce una dialettica tra il giovane e il resto del mondo. Pare che nessuno voglia capirlo: i genitori separati, la sorella (a sua volta alla ricerca della propria realizzazione personale), gli amici coetanei. Il protagonista non si sente visto da chi dovrebbe amarlo incondizionatamente e la sensazione di dolore che ne deriva è straziante. </p><p style="text-align: justify;">Anche la terapia con la psichiatra riesce solo parzialmente ad abbattere quel muro immaginario che esiste tra il protagonista e il resto del mondo: lunghi silenzi che testimoniano la difficoltà a esprimere i vissuti personali. </p><p style="text-align: justify;">Una riflessione a parte meriterebbe la modalità con la quale la psichiatra conduce i colloqui: come psicoterapeuta rogersiano ritengo che gli incontri clinici fossero troppo indagatori, raramente empatici, troppo razionali, evidentemente non funzionali ad aiutare il giovane a trovare nel terapeuta uno spazio di fiducia e accettazione. </p><p style="text-align: justify;">Il colloquio clininco è efficacie solo se rispetta regole ben precise. Altrimenti l'esito della relazione di aiuto fallisce. Il risultato è il persistere di quel senso di solitudine che scava nell'anima del protagonista.<br /></p><p style="text-align: justify;">Ma il dolore aiuta a crescere: questa è la frase della nonna materna, unica persona disposta a dialogare col giovane protagonista. Tra i tanti interlocutori del giovane, solo la nonna è capace di parlare con lui da pari a pari, senza aspettative o condizionamenti: a metterlo nella condizione di esprimersi liberamente.<br /></p><p style="text-align: justify;">Il libro mi è piaciuto, perché malgrado la scorrevolezza delle pagine e la leggerezza del linguaggio, tratta temi importanti, con singolare sensibilità e senza mai cedere alla banalizzazione degli argomenti.</p><p> </p><p>Da leggere <br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-47382849560481217672022-01-20T09:43:00.002-08:002022-01-29T09:32:35.249-08:00"Perché sei speciale! Storie per bambini che ispirano la fiducia in loro stessi, il coraggio e i talenti inesplorati che si trovano in tutti noi", Sara Linde<p> Prima di diventare adulti, inevitabilmente siamo stati tutti bambini. </p><p>Le fasi dell'età evolutiva si susseguono, talvolta esponendo il bambino a delusioni o sorprese inaspettate. Sembra strano, ma cresce è un mestiere davvero complicato, perché solleva temi esistenziali molto profondi. Alcuni esempi: quando un bambino non riesce nelle attività che ama, rischia di convincersi di non esserne capace; quando un preadolescente si accorge che tutti i suoi compagni vestono indumenti di marca, rischia di convincersi che il suo valore non è nelle sue capacità, bensì nel suo omologrsi alla massa. </p><p>Per scoprire i propri talenti o rimanesere se stessi, ci vuole coraggio.</p><p>Cosa succede se un adulto cresce senza aver risolto tali tematiche? </p><p>Il libro "Perché sei speciale!" è una raccolta di racconti scritti per bambini, ma che possono essere letti anche da persone adulte. </p><p>La lettura di "Perché sei speciale!" insegna a trovare il coraggio di avere fiducia nelle proprie potenzialità e a non ascoltare chi ci critica per invidia: a consolare il bambino traumatizzato che è dentro di noi.</p><p>Consiglio il libro a tutti, piccoli e (soprattutto) grandi.<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-6471199385745793832022-01-19T08:36:00.004-08:002022-01-19T08:54:52.454-08:00"La dissociazione. I cinque sintomi fondamentali" di Marlene Steinberg e Maxime Schnall. Raffaello Cortina Editore, Milano. 2006<p> La malattia mentale è una condizione psichica che può e deve essere descritta in modo preciso attraverso un'osservazione accurata dei sintomi, dei processi psicologici che portano le persone a sviluppare tali sintomi e degli strumenti necessari per aiutare la persona a guarire. In materia di disturbi dissociativi, tutti questi tre ingredienti sono magistralmente descritti da Marlen Steinberg e Maxine Schnall nella loro opera dal titolo "La dissociazione". </p><p>Il disturbo della dissociazione dell'identità è caratterizzato da cinque sintomi che possiamo immaginare distribuiti sui lati di un triangolo isoscele. Alla base del triangolo troviamo l'amnesia (vuoti di memoria che restituiscono alla persona una percezione segmentata del tempo). Sul lato sinistro del triangolo la confusione dell'identità (chi sono io?) e la depersonalizzazione (sentimenti di distacco emotivo o fisico dal proprio corpo), sul terzo e ultimo lato la derealizzazione (il percepire la realtà esterna come finta o il non riconoscere persone care) e l'alterazione dell'identità (la presenza nel mondo psichico del paziente di personalità alternative). La psicopatogenesi della scissione esordisce da un trauma fisico o emotivo (il più delle volte da una violenza sessuale) e gioca la funzione di aiutare la persona a sopravvivere all'abuso subito. Quanto più l'abuso è invasivo e prolungato nel tempo, tanto più la dissociazione sarà grave.</p><p>La dissociazione espone la persona al pericolo di uso di sostanze psicoattive, di commettere gesti autolesivi o di suicidio e di rendersi responsabili di comportamenti eteroaggressivi: le implicazioni del fenomeno della dissociazione, pertanto, non riguardano solo la salute mentale, ma anche la sicurezza pubblica.</p><p>La terapia suggerita dalle autrici è quella di aiutare la persona a integrare le personalità scisse. Tale indicazione mi interessa particolarmente perché le autrici (ad indirizzo cognitivo comportamentale) danno indicazioni terapeutiche fortemente sovrapponibili a quanto insegnato da Carl Rogers, il fondatore dell'Approccio Centrato sulla Persona (scuola psicoterapeutica da me scelta nella mia formazione professionale), quando parla di congruenza come sinonimo di salute mentale. <br /></p><p>Il libro descrive ampliamente tre casi clinici: dalla eziopatogenesi fino al processo terapeutico.</p><p>Lo stile del manuale è americano, ovvero corredato da alcuni test che il lettore può autosomministrarsi: tali test mi sembrano ulteriormente esemplificativi per comprendere i sintomi, ma non mi sento di suggerire un impiego autodiagnostico del libro. Più opportuno sarebbe che una persona che ritiene di avere disturbi mentali chieda consulenza a un professionista psicologo o psichiatra.</p><p>Suggerisco invece la lettura a tutti i professionisti sanitari (medici, psicologi, psichiari o infermieri): sono sicuro che trarranno utilissimi suggerimenti per migliorare la conoscenza di una patologia fin troppo spesso ignorata o confusa con altre malattie mentali.<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-89838821611038604122022-01-10T23:51:00.001-08:002022-01-11T00:23:26.896-08:00"Vendetta pubblica. Il carcere in Italia" di Marcello Bortolato e Edoardo Vigna. Editori Laterza, Bari (2020)<p>"Vendetta pubblica" è un saggio scritto dal presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze (Marcello Bortolato) e un giornalista (Edoardo Vigna): in virtù della posizione degli scrittori, risulta un libro coraggioso perché denuncia le condizioni di vita riservate ai detenuti. </p><p>Per mestiere frequento carceri italiane da quasi 20 anni come psicologo e criminologo. Trovo i contenuti del libro aderenti alla realtà: tra le mura dei nostri carceri ci sono troppi detenuti e pochi strumenti di trattamento, di conseguenza il tempo trascorso in carcere è caratterizzato prevalentemente da noia.</p><p>Il saggio si sviluppa descrivendo i motivi giuridici ed etici per i quali gli stereotipi popolari in materia penitenziaria sono sbagliati: buttare via la chiave, dentro si vive meglio che fuori, bella vita: vitto e alloggio gratis, ecc. </p><p>Il messaggio è chiaro: uno Stato civile dovrebbe avere maggiore attenzione per il reinserimento dei detenuti nella società, non solo perché l'attuale condizione penitenziaria è ingiusta, ma anche perché essa è controproducente: non abbatte i tassi di recidiva e non si fa alcun carico dei fattori che sottendono l'antisocialità.</p><p>Molte e chiare le spiegazioni giuridiche.</p><p>Il libro è senza dubbio da leggere ed è alla portata anche dei non addetti ai lavori<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-66153355019488445282021-09-05T02:38:00.004-07:002021-09-05T11:33:49.942-07:00"L'eredità dei vivi" di Federica Sgaggio. Edizioni Marsilio, Venezia, 2020<p style="text-align: justify;">Quando in famiglia è presente un disabile, tutti i componenti vivono in sua funzione. </p><p style="text-align: justify;">Federica Sgaggio ha un fratello non autosufficiente dalla nascita, Francesco: l'opera è una testimonianza delle numerose conseguenze di tale condizione. Ho trovato il libro pieno di lezioni, non solo sul piano conoscitivo (un esempio su tutti, come gestire la sessualità di un disabile?) ma anche sul piano etico. La disabilità non può essere ridotta a materia clinica e sociale. Tale materia perde infatti di senso se non la si considera di pertinenza politica e se non ci chiediamo cosa sia giusto e cosa sbagliato nel fronteggiare diritti e doveri del disabile e della società (tutta) chiamata a relazionarsi con lui. </p><p style="text-align: justify;">Solo in questo modo si coglie quel paradosso secondo il quale canbiando prospettive di veduta, automaticamente cambiano le priorità di valore: il disabile si trasforma da problema a opportunità e la morte muta da evento terminale e fonte di inesauribili libertà.</p><p style="text-align: justify;">L'opera ha carattere autobiografico e il suo sapore è esistenziale: l'esperienza quotidiana della sofferenza ritaglia spazi e forgia relazioni, prima fra tutte quella che riguarda il rapporto tra Federica e sua mamma Rosa. La complcità aiuta entrambe le donne a trasformare ogni difficoltà in occasione di reciproco supporto. La penna di Federica Sgaggio è impetuosa e altrimenti non potrebbe essere stata in virtù degli insegnamenti della madre, forse la vera protagonista del libro: spietata contro qualsiasi falsità, la testimonianza di Federica (e Rosa) spinge il lettore a confrontarsi con alcune verità graffianti.</p><p style="text-align: justify;">Il tema della morte si risolve solo se in vita abbiamo avuto il coraggio di guardare il mondo negli occhi, con orgoglio e con coraggio.</p><p style="text-align: justify;">La dedica alla mamma ormai scomparsa è una matura elaborazione del lutto, perché la vita non termina con l'ultimo respiro, ma prosegue in chi ha amato la persona ormai deceduta.</p><p style="text-align: justify;">Venendo a una chiave di lettura psicologica e psicoterapeutica alla quale non posso rinunciare come professionista, posso dire che "L'eredità dei vivi" è stata fonte di molti stimoli per meglio comprendere le famiglie con disabilità. </p><p style="text-align: justify;">Con un sincero ringraziamento a Federica Sgaggio per la sua trasparenza, considero il suo libro da leggere.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><b>Note sull'autrice. </b>Federica Sgaggio è scrittrice e giornalista. Per ulteriori informazioni <a href="https://www.federicasgaggio.it/privacy-policy/">visita il blog di Federica Sgaggio</a></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-36480052988468885782021-08-26T14:37:00.004-07:002021-08-26T14:38:02.801-07:00"Due vite" di Emanuele Trevi. Piccola Biblioteca Neri Pozza (2020),Vicenza. Premio Strega 2021<p> Il vocabolario italiano non è sufficientemente ricco di parole per descrivere l'esperienza esistenziale di ciascuno di noi e quando la letteratura è lo strumento per descrivere non una sola vita, ma l'esperienza dell'incontro di due vite, il compito di descrivere cosa si è provato nel corso degli anni diventa ancora più arduo. </p><p>L'Autore, Emanuele Trevi, racconta la sua amicizia con Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori contemporanei, precocemente scomparsi. Aneddoti, incontri, sensazioni, emozioni e ricordi sono snocciolati con semplicità, ma allo stesso tempo con intensità. Una lettura in prosa che si rende quasi poesia. Pagine (laiche) dal sapore spirituale.</p><p>In qualità di psicologo umanista, mi è piaciuto l'impiego della letteratura come strumento di indagine della natura umana. Trovo nelle frasi di Trevi una fondamentale fiducia nella dimensione emotiva (e psicologica) propria di una fenomenologia che restituisce dignità all'immaginario. Il vissuto è pieno di segnali (premonitori e/o rivelatori) di un'esistenza, che acquisisce senso solo se vissuta giorno per giorno, riconoscendo i limiti ancor più che lodando le capacità, in una dimensione genuinamente umana.</p><p>Così l'iperbole esistenziale trasforma la nostagia in amore, proiettando l'esistenza al di là della sterile dialettica tra vita e morte.</p><p>Il libro è senza dubbio da leggere più volte<br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-63276554973135832922021-02-09T13:46:00.007-08:002022-01-05T09:35:34.983-08:00"I bambini sopravvissuti". Titolo originale "The lost Boys" di Catherine Bailey, Newton Compton Editori, 2019<p>Il nazismo raccontato da tre prospettive: in primo piano la prospettiva della Resistenza tedesca, poi quella dei gerarchi nazisti (oltre alle due figure più alte in grado nella gerarchia nazista, Himmler e Goring, si riportano azioni di Hess, Heydrich, Kesselring, Kitzmuller e il Generale Moller, questi due ultimi responsabili dell'uccisione di 13 martiri di Feletto), nonchè la prospettiva delle vittime del nazismo (per citarne uno su tutti, Dietrich von Bonhoeffer). Il libro riserva spazio anche alla resistenza italiana, in particolare alla Brigata Garibaldi (più vicina alle brigate slave) e alla Brigata Osoppo (meno numerosa e molto radicata in Friuli).<br /></p><p>La protagonsita del libro è Fey, la figlia di Ulrich von Hassel, il console tedesco a Roma sin da tempi precedenti all'ascesa al potere di Hitler. Ulrich von Hassel ha avuto un ruolo attivo nell'organizzazione di attentati contro il Fhurer, insieme ad altri funzionari nazisti, tra i quali Ludwig Beck e Henning Tresckow. A causa delle idee antinaziste di Ulrich von Hassel, l'intera sua famiglia viene perseguitata e Fey, insieme ai parenti di tutti gli oppositori al regime, è presa in ostaggio dai nazisti. Nel corso della sua prigionia Fey è sottoposta a innumerevoli spostamenti, dall'albergo di lusso riservato ai prigionieri "eccellenti" come lei, fino ai campi di concentramento, al fianco dei tanti ebrei ivi deportati e molti dei quali crudelmente uccisi. </p><p>Ne esce una testimonianza diretta di Fey e dei suoi compagni di prigionia.</p><p>Il romanzo è ampiamente documentato sulla base di diari delle persone coinvolte nelle vicende narrate, nonchè di documenti storici editi o inediti, che l'autrice ha reperito intervistando i superstiti o i loro parenti. </p><p>Una storia molto triste, dove neanche i bambini sono stati risparmiati: dai documenti storici si evince che milioni di bambini sono andati dispersi a seguito della tragedia nazista.<br /></p><p>Il lettore non si capacita di quanto possa essere crudele l'uomo. </p><p>La vicenda nazifascista è una vergogna e l'opera di Catherin Bailey ne è una degna testimonianza.</p><p><br /></p><p>Le mie recensioni di altre opere sulla resistenza tedesca: </p><p>Opinioni di un clown di Hinrich Boll e</p><p>Diario del carcere di Luise Rinser<br /></p><br />Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-87245865842654779772021-01-27T11:11:00.000-08:002021-01-27T11:11:08.441-08:00"La regina degli scacchi" serie televisiva tratta dall'omonimo romanzo di Walter Tevis (1983)<p style="text-align: left;">Ho visto la serie "La regina degli scacchi". Mi è piaciuta moltissimo. <br />Una storia di abbandoni, adozione, droga marginalità sociale, successo, lotta di classe, riscatto, cooperazione ed emancipazione. <br />In un continuo gioco di inversione figura/sfondo, gli scacchi sono la metafora di una battaglia tra noi e il resto del mondo. Se siamo amati è più facile amare e se amiamo, anche l'atteggiamento che riserviamo alla nostra persona è di cura e benevolenza. Credere in noi stessi è la regola numero uno per vincere nel gioco, come nella vita. E qui vincere non significa solo battere l'avversario, ma anche riscoprire come lui possa migliorarci. Lottare non è solo combattere, ma anche (e forse soprattutto) dialogare, lontani da ideologie e pregiudizi. <br />Il successo non deve annebbiare la capacità di incontrare l'Altro. Solo in questo modo si riesce a superare il macabro gioco a somma zero (dove c'è un vincitore c'è un perdente) e a vincere in due<br /><br />Da vedere</p><p style="text-align: left;"> </p><p style="text-align: left;"> </p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-62625878717972230992021-01-09T14:05:00.002-08:002021-01-09T14:05:36.302-08:00 "L'arte di sbagliare alla grande" di Enrico Galiano, 2020, Garzanti editore<p><br />Il libro mi ha entusiasmato. Con la sua penna leggera, ma mai superficiale, Enrico Galiano tratta il tema dell'adolescenza, ma non si limita ad esso. L'autore è un professore di lettere alle scuole medie e rivoluziona tanti pregiudizi sui giovani, dando spunti pedagogici e regalando nuove chiavi di lettura della vita quotidiana di ciascuno di noi. </p><p>Tanti gli insegnamenti: primo tra tutti credere nelle ambizioni personali e non lasciarsi ostacolare da chi vuole condizionarci, non rinunciare mai a realizzare i propri sogni e prendersi tutto il tempo necessario per tale scopo.</p><p>L'Autore si esprime per metafore e racconta tanti aneddoti tratti dalla letteratura e dall'esperienza di vita personale. La lettura è piacevole e scorre come un vento.<br /></p><p>Consiglio il libro a genitori con figli adolescenti e a tutti i professionisti che si dedicano alla relazione di aiuto con i giovani (docenti, psicologi ed educatori) e, perché no, consiglio la lettura del libro anche ad adolescenti (agli adolescenti di oggi e a quelli di ieri): trarranno tanti spunti di riflessione utili alla loro sfida personale della vita.</p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-69650761882533830382020-12-28T13:51:00.004-08:002022-01-05T09:37:36.903-08:00"Open. La mia storia", (2009) Titolo originale "Open. An Autobiography" - Giulio Einaudi Editori<p> L'autobiografia di uno dei più grandi tennisti al mondo, Andrè Agassi. </p><p>Il libro mi ha affascinato sin dall'inizio. </p><p>Prima di diventare campione del mondo, Agassi è stato un bambino predestinato al tennis. Il padre lo costringeva per ore ed ore a colpire migliaia di palle all'anno, lanciate da un drago appositamente costruito per lui. Agassi odiava il tennis, eppure non riusciva a smettere di giocare. Per diventare un grande campione, Agassi ha dovuto affrontare infinite lotte contro il mondo intero e contro se stesso. E' caduto innumerevoli volte e innumerevoli volte si è rialzato, scoprendo ogni volta nuove energie, nuovi punti di forza, nuovi confini di maturazione. </p><p>Come già appreso dall'autobiografia del campione olimpico Niccolò Campriani, lo sport è metafora della vita: se vuoi raggiungere un traguardo, devi inevitabilmente confrontarti con le tue debolezze e capire come superarle o, al limite, come trasformarle in punti di forza.</p><p>Il bello è che una carriera sportiva è destinata a cessare, col pericolo di scoprire che essa non abbia avuto gran senso. Invece il percorso della vita non cessa mai ed Open è la soperta del significato che Agassi ha voluto attribuire al suo giocare a tennis.<br /></p><p>Gli insegnamenti sono infiniti, primo tra tutti: non smettere mai di credere nei propri valori.</p><p>Obbligatorio leggerlo</p><p><br /></p><p><br /></p>Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-63043637466267080812020-06-23T23:12:00.001-07:002020-06-23T23:12:05.212-07:00"I leoni di Sicilia. La saga dei FLORIO - 1" di Stefania Auci, Edizioni NORD, 2019Un romanzo storico di una nota famiglia calabrese, i Florio, insediatasi a Palermo alla fine del '700.<br />
<br />
L'intero racconto copre quattro generazioni in un arco temporale lungo quasi un secolo. fino all'unificazione del Regno d'Italia.<br />
<br />
Nel romanzo non sono raccontate solo le vicende familiari, ma anche il contesto storico in cui esse accadono e le relazioni interpersonali che caratterizzano i ceti sociali: l'aristocrazie perde ricchezza e poteri, in compenso il commerciante conquista potere a suon di monete.<br />
<br />
Con una scrittura coinvolgente, Stefania Auci scopre il DNA della Sicilia, dell'Italia e dell'Europa intera. L'Autrice descrive l'umore del territorio passato dal dominio Francese, a quello Borbonico, con lo sfondo Inglese, attraverso il quale nasce la moda dell'oggettistica cinese, e poi dall'indipendenza, al Regno delle due Sicilie e, infine, al Regno della Sardegna dei Savoia grazie alla spedizione dei mille Garibaldini.<br />
<br />
In un solo secolo, tante fasi storiche nel corso delle quali la famiglia Florio, di generazione in generazione, si arricchisce e accumula potere, in virtù di un rapporto sempre più intimo col territorio e con le genti di un'isola poliedrica, nella quale conservatorismo ed evoluzionismo sembrano convivere.<br />
<br />
Il libro è molto istruttivo. Da leggere.<br />
<br />Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-73469037433638022902020-05-31T10:41:00.001-07:002020-06-01T02:07:25.778-07:00"L'amica geniale" (volume primo) di Elena Ferrante edizioni e/o, 2011<div style="color: #1d2228; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px;">
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<br />
"L'amica geniale" sorprende per la fluidità della penna di Elena Ferrante: una scrittura agile e puntuale, messa al servizio di un mondo composto da tante contraddizioni e, allo stesso tempo, da una sorprendente unicità: il povero e il ricco, la persona stimabile e quella detestabile, il brutto il bello. Ciascun personaggio è rappresentante della sua estrazione sociale, così il povero è la povertà e l'ignorante é l'ignoranza. </div>
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La società è stratificata in ceti sociali che non comunicano tra loro, se non attraverso lo sfoggio di beni materiali, ovvero l'ostentazione di un oggetto teso a dimostrare una ricchezza irreale, sottesa da attività illecite o dalla concessione di prestiti dall'usuraio. Tali oggetti suscitano invidia e ammirazione, ma non celano la miseria umana, perché in ogni angolo del mondo, la povertà di molti arricchisce i pochi che sanno approfittare dei più deboli.<br />
<br />
Le contraddizioni insite nella società descritta dall'autrice non prevedono la possibilità che l'individuo si emancipi dalle proprie origini: il povero non diventa ricco, a meno che non scenda a compromessi con la moralità, associandosi al potere occulto di persone che infrangono la vita civile, così rompendo il patto sociale. </div>
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Due bimbe crescono insieme, all'apparenza con le medesime opportunità, in realtà con destini segnati ancor prima che ciascuna di loro possa fare le proprie scelte di vita. </div>
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Gli adulti, e con loro l'intera società, inviano doppi messaggi: da una parte illudono sulla possibilità di un'emancipazione, dall'altra giudicano chi riesce a sviluppare una visione alternativa all'ordine precostituito.</div>
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L'unica speranza è la cultura, la quale si erge come alternativa alla miseria umana, all'asservimento e alla passività: la cultura fornisce gli stimoli per distaccarsi da una vita meramente materiale e immaginare una società migliore, purché i libri siano letti non solo per trovare rifugio dalle bruttezze umane, bensì per sviluppare i mezzi necessari a rompere gli schemi nelle relazioni interpersonali. </div>
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L'autrice, con coraggio, mette in evidenza sentimenti che in genere tendiamo a nascondere: l'invidia, l'odio, la voglia di vendicarsi. Trovo tale coraggio molto educativo sul piano psicologico: le emozioni sono sempre amiche, dobbiamo conoscerle e prenderci confidenza per non lasciare che esse dominino sul nostro comportamento. Entrando in contatto con le nostre emozioni, riduciamo la probabilità di rimanere schiavi di schemi ereditati passivamente.</div>
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<div style="color: #1d2228; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px;">
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Il romanzo mi è piaciuto molto e consiglio di leggerlo senza indugi</div>
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Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-9948887743485445262020-04-19T00:32:00.003-07:002020-04-19T00:32:42.501-07:00"Globalizzazione. Una mappa dei problemi" di Danilo Zolo, Editori Laterza (2004)<br />
Quante volte, interdetti, ci siamo chiesti "ma che mondo è questo?"-<br />
La domanda è lecita e la risposta è tutt'altro che scontata.<br />
Si parla tanto di globalizzazione e probabilmente ancora tanto ne avremo da parlare: si perché il fenomeno della globalizzazione è molto complesso e ha ripercussioni su ogni aspetto della nostra vita quotidiana.<br />
La globalizzazione non è solo un fenomeno economico e culturale, ma anche un fenomeno quotidiano, che sconvolge ogni nostro gesto, anche il più banale, lasciandoci inconsapevoli che il nostro agire trova condizionamenti da paesi lontani, di cui spesso il consumatore ignora persino l'esistenza.<br />
L'apparente comunicazione di massa si traduce in un controllo globale, i nostri acquisti sono guidati dai media, la comunicazione trasparente è costantemente manipolata per portare profitti ai potenti.<br />
La politica è impreparata, perché le industrie multinazionali riescono ad agire in barba ai principi etici di tradizionali vincoli di solidarietà, a scapito della protezione delle fasce di popolazione più deboli. Lo sfruttamento va di pari passo con ideologie stataliste, tese ad escludere lo straniero. Ma in una progressiva logica di chiusura, succede che il lavoro esclude i più giovani, vittime passive di competitività e della tecnologia (persino le pizze oggi sono servite in assenza del pizzaiolo).<br />
L'Autore dimostra così il paradosso dell'età post-moderna: la globalizzazione divide il mondo in tanti mondi<br />
<br />
<br />Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-39792887102140711862020-04-06T09:39:00.001-07:002020-04-06T11:09:43.345-07:00"La misura del tempo" di Gianfranco Carofiglio, edizioni Einaudi (2019)<br />
<br />
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Il tema della distinzione tra il bene e il male sottende uno degli argomenti fondamentali dell'umanità intera, al pari della vita e della morte, la salute, il malessere e la libertà.</div>
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Chi di professione si occupa di tali argomenti, non può fare a meno di immergersi completamente, con tutto se stesso, nei dilemmi esistenziali che tali temi comportano. </div>
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Inevitabile che vita privata e vita professionale trovino grandi sovrapposizioni.</div>
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Con questa chiave di lettura ho interpretato "La misura del tempo". </div>
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Il titolo si riferisce non solo al tempo dell'io narrante, un avvocato penalista, ma anche al suo cliente (accusato di omicidio doloso e costretto in carcere per molti anni), e alla mamma di quest'ultimo.</div>
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In una dimensione olistica, il tempo è l'elemento comune a tutti i personaggi del romanzo: un tempo che può essere solo vissuto nel presente, al limite ricordato nel passato, solo in un mondo illusorio previsto al futuro. Si, perché in quanto a capacità di prevedere il futuro, l'uomo si è rivelato assai impacciato.</div>
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Con l'età lo scandire del tempo acquisisce diversa dimensione: maggiore densità se si conserva la capacità di stupirsi, come nei giovani, e maggiore velocità se ci si accontenta di una vita rassicurante, come capita all'adulto, per il quale tutto è prevedibile e, allo stesso tempo, meno colorato.</div>
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Quando capita di gestire il tempo di un cittadino, chiunque esso sia, tutto diventa più complicato. E' necessario effettuare un processo basato sulla logica e sull'intelligenza, non certo sull'emozioni, ancor meno sulle suggestioni. </div>
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Numerose le riflessioni sull'importanza di un processo dubitativo e sul ruolo della difesa, innanzi a magistrati chiamati a gestire con etica il loro potere esecutivo. Da censurare le indagini probatorie tese a confermare un'unica spiegazione del reato.</div>
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Il romanzo mi è piaciuto: io stesso lavoro nell'ambito della giustizia, come giudice onorario al tribunale per minorenni fino a poco tempo fa, come psicologo penitenziario da oltre dieci anni (e tutt'oggi). Condivido a pieno la prospettiva dell'Autore.</div>
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Romanzo da leggere e da custodire in libreria con gelosia</div>
Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-68203277414970243342019-06-19T18:33:00.004-07:002020-06-01T05:18:26.176-07:00Percorsi interculturali<h2 style="box-sizing: border-box; color: #838383; font-family: 'Open Sans', Helvetica, Verdana, sans-serif; font-size: 24px; font-weight: inherit; line-height: 36px; margin: 0px; padding-bottom: 0.4em; text-align: center;">
<span style="box-sizing: border-box; font-weight: 600;">Percorsi interculturali: costruire dialoghi tra popoli in carcere e nel territorio</span></h2>
<div style="box-sizing: border-box; color: #838383; font-family: Lato, Geneva, Tahoma, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 28px; padding-bottom: 0.4em; padding-top: 0px; text-align: center;">
Progetto di Cooperativa Di Vittorio, Assocazione Studi Umanistici Rogersiani e Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona sovvenzionato con 8x1000 Tavola Valdese</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: #838383; font-family: Lato, Geneva, Tahoma, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 28px; padding-bottom: 0.4em; padding-top: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: #838383; font-family: Lato, Geneva, Tahoma, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 28px; padding-bottom: 0.4em; padding-top: 0px; text-align: center;">
Tavola rotonda di illustrazione del progetto, ingresso gratuito</div>
<div style="box-sizing: border-box; color: #838383; font-family: Lato, Geneva, Tahoma, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 28px; padding-bottom: 0.4em; padding-top: 0px; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="box-sizing: border-box; color: #838383; font-family: Lato, Geneva, Tahoma, sans-serif; font-size: 16px; line-height: 28px; padding-bottom: 0.4em; padding-top: 0px; text-align: center;">
<a href="http://www.studirogersiani.it/progetto-multicultura" target="_blank">Per info leggi qui</a></div>
Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-88867188905334175082019-05-26T01:50:00.001-07:002019-05-26T03:02:53.711-07:00"Gli occhi di Oriana" di Sandro Sechi, Fazi Editore, 2006Sandro Sechi lavorava per la sede di New York della Rizzoli, quando la casa editrice gli chiese di assistere Oriana Fallaci nella sua vita quotidiana, diventata assai sofferente a causa della malattia purtroppo fatale.<br />
Per cinque mesi il connubio tra Sandro Sechi e Oriana Fallaci ha resistito alle mille intemperanze di lei. Probabilmente per Sandro Sechi non fu semplice resistere, tant'è che improvvisamente Oriana lo mise alla porta e la dirigenza lo relegò al centralino della Rizzoli, successivamente lo licenziò.<br />
Dall'intera vicenda uscì "Gli occhi di Oriana", edito un anno dopo la morte della scrittrice fiorentina.<br />
<br />
Aneddoti riguardanti Oriana Fallaci e i suoi ospiti, amicizie, gelosie, fragilità, entusiasmi, timori, fissazioni e intemperanze: tutto ciò è descritto nel libro senza filtri, svelando la persona fino ad allora nascosta dietro al personaggio.<br />
Dalla pubblicazione del libro è nata una discussione sul suo tenore etico. Molti accusano Sandro Sechi di sciacallaggio mediatico, molti altri lo osannano per averci donato l'umanità che era in Oriana Fallaci.<br />
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Il mondo dei media ha le sue regole, se non le rispetti, le conseguenze possono essere molto gravi. Stiamo parlando di regole che veicolano rapporti tra le persone. Sandro Sechi era stato inviato come uomo di fiducia e doveva limitarsi ad assistere la povera donna, ciononostante ha prevalso in lui il DNA del giornalista. La copertina del libro definisce esplicitamente quell'incarico come la grande occasione che l'autore attendeva.<br />
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Forse l'errore è stato a monte: se ad assistere Oriana Fallaci fosse stato mandato un personaggio con una formazione maggiormente incline alla relazione di aiuto, tutto ciò non sarebbe accaduto. E' vero, anche i giornalisti hanno un codice etico, ma evidentemente il criterio della libertà di stampa vince sul diritto alla privacy di ciascuno di noi. In questa prospettiva, il personaggio pubblico schiaccia il cittadino privato.<br />
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Ebbene, ancora una volta è stata data per scontata la relazione di aiuto. Nessuno si sognerebbe di rivolgersi a un medico quando ha bisogno di un cuoco o a un meccanico quando ha bisogno di un fioraio ... eppure è stato inviato un giornalista, quando era necessario avere un infermiere o un assistente sociale o uno psicologo o tutti e tre insieme.<br />
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Non so se consigliare di leggere il libro, perché il pensiero che esso non sia stato autorizzato dalla diretta interessata mi infastidisce: non avrei voluto violare la sua vita privata. D'altra parte è proprio vero che adesso conosco molti aneddoti che hanno modificato la mia percezione di Oriana Fallaci: fino ad oggi ignoravo l'umanità che è in lei ed il mio giudizio complessivo sull'autrice va ben oltre le mere sue idee politiche.Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3440015516817786678.post-86870698333871414942019-05-08T23:11:00.001-07:002019-05-08T23:28:07.532-07:00"Diario di Zlata" di Zlata Filipovic, 1994Correvano i primi anni '90. Mentre io studiavo all'Università, una bambina di nome Zlata veniva privata della sua infanzia a causa della guerra.<br />
In genere pensiamo alle guerre come eventi sepolti nelle pagine gialle di storia. Invece io ricordo quella guerra. Ho visto alcune immagini attraverso i telegiornali, ma nessuna TV è in grado di mostrare tutta la tragedia in atto, forse anche perché siamo tristemente assuefatti alla violenza trasmessa dai tubi catodici.<br />
Zlata era una bambina normalissima, felice, curiosa, intelligente e perspicace. Amava la musica, suonava il pianoforte e adorava la scuola. Avrebbe anche lei voluto avere la sola preoccupazione di soddisfare le aspettative degli adulti che contribuivano alla sua educazione.<br />
Invece la stanza che ospitava il pianoforte di Zlata è diventata improvvisamente pericolosa, perché esposta ai cecchini. Ancora bambina, Zlata si è confrontata con bombe, morti, palazzi distrutti e la sua città ridotta a macerie: Sarajevo, che soli pochi anni prima era stata rimessa a nuovo per via delle Olimpiadi.<br />
Quando Zlata ha iniziato a scrivere il suo diario, mai avrebbe potuto immaginare che stava scrivendo un documento storico.<br />
Per fortuna Zlata è sopravvissuta insieme ai suoi genitori. Ma la sua infanzia non le sarà mai restituita.Mariohttp://www.blogger.com/profile/01671330162612303829noreply@blogger.com0