Lettura scenica scritta da Mario Ruocco e recitata dalla Compagnia Attori per Caso di Firenze
(Luca Gori, Raffaella Pisanu, Sonia Renzetti, Micaela Savini, Maria Domanico, regista Alessandro
Mazzoni), con intermezzi di musica da camera del Quartetto a Fiati Leopolda di Firenze (Marco
Bellini clarinetto, David Muntoni sax contralto, Mario Ruocco sax tenore, Fabio Galli sax baritono).
Musiche dello stesso periodo storico della legge Leopoldina, contro la pena di morte (1786), tratte
dal Requiem di Mozart e dalla Suite HWV 437 di Haendel.
Nato per la festa della toscana, lo spettacolo è liberamente ispirato al caso Lisa M. Montgomery,
una donna giustiziata nel 2021 in Indiana (USA), rea di aver preso possesso nel 2004 del feto di una
signora all'ottavo mese di gravidanza e di aver poi ucciso quest'ultima. La condanna è stata portata a
termine, malgrado Lisa fosse affetta da grave patologia psichiatrica.
Parole e musica, con suggestive atmosfere semantiche e sonore, forgiano il messaggio etico di un
ingiusto tempo di morire per la mano vendicativa del boia, foriera di odio e vendetta. In particolare
il Requiem ci mette di fronte al mistero della vita e della morte, alla stregua del rapporto tra giusto e
ingiusto. A tratti le note faticano a emergere da astratti sonori, improvvisamente interrotti da
fortissimi. Le vibrazioni acustiche sembrano rievocare dolore e rabbia: il giudizio universale che
incombe sulle nostre azioni, come se ci fosse qualcosa al di là di un tempo e di uno spazio che
giudica, Dio, per ci chi crede. Poi la pietà. Chi muore rimane nella nostra memoria. Noi esseri
umani riusciamo a concepire la morte solo attraverso una qualsiasi risoluzione in vita: il concetto di
Resurrezione per i credenti, o anche solo di eredità (non solo materiale) di ciascuno di noi, chiamato
a dare il proprio contributo all'intera storia dell'umanità.
L'autore del testo. Mario Ruocco, psicologo, psicoterapeuta e criminologo clinico. Lavora nell'ambito della psicoterapia. Sensibile al contrasto dell'emarginazione sociale e alla tutela dei cittadini più fragili,
ha ricoperto il ruolo di Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze e ormai da
anni ricopre un'incarico stabile di psicologo e criminologo clinico presso la Casa Circondariale di
Prato. Quotidianamente lavora per aiutare le persone con disagio psicologico.
Alla sua formazione in psicologia, affianca un lungo percorso da musicista, che lo vede impegnato
in numerosi concerti di musica classica, con l'intento di promuovere messaggi prosociali attraverso
la musica.
Il Quartetto a fiati Leopolda. Nasce tra i musicisti delle prime fila del più vasto complesso
musicale della Filarmonica Leopolda di Firenze, fondata nel 1989. Il Quartetto è composto da
maestri diplomati al Conservatorio, destreggia un repertorio eterogeneo che spazia dalla musica
sacra, alla musica da camera, fino alla musica jazz e rock.
Il regista. L'incontro di Alessandro Mazzoni col Teatro nasce all'età di 14 anni, quando in
occasione di una festa religiosa gli venne affidato il ruolo di Stenterello nella commedia "Ginevra
degli Almieri" presso la parrocchia di Gesù Buon Pastore di Casellina. La timidezza di un ragazzo
come tanti, messa a "nudo" su un palcoscenico, il coraggio trovato chissà dove, che trasformava
quell'apparente insuperabile limite in vera Passione. Da quel giorno il Teatro è entrato nelle sue
vene. Una passione che Alessandro decise di coltivare fino a maturare la consapevolezza di voler
condividere questa passione con altre persone: così nacque quasi "per caso", ma non "a caso", la
compagnia "Attori per Caso". Oggi la sua energia scaturisce dal vedere brillare gli occhi di tante
altre persone che partecipano ai suoi corsi o che fanno parte della sua Compagnia, persone che
grazie al teatro superano il suo stesso apparente insuperabile limite.