I libri sono un patrimonio universale, suscitano emozioni, suggeriscono nuove idee e modificano il modo di pensare della comunità intera. Anche un solo libro è da ritenersi parte integrante della nostra cultura. Attraverso la lettura ho scoperto verità che mi hanno profondamente influenzato. Ne parlo in questo blog commentando libri che ho letto per piacere o per lavoro.
mercoledì 10 ottobre 2012
"Lo struscio fiorentino" di Franco Ciarleglio, tipografia Bertelli
Ogni città ha una sua singolare personalità in parte ereditata dal passato, in parte modellata dalle persone che quotidianamente la vivono.
Ogni volta che mi reco in una città nuova, immagino cosa potrebbero dirmi le statue, le facciate dei palazzi e persino le pietre se potessero parlarmi. Pagherei oro per incontrare un qualsiasi cittadino del passato e chiedergli come si vive nella sua città nel corso degli anni della sua vita: partecipare alle usanze popolari, gustare i suoi cibi, spiare nelle case per osservare il clima familiare, le credenze, le aspettative, le delusioni.
Se le pietre potessero parlare! Chi sa quale immagine avremmo della nostra città. Ebbene, questo libro riesce ad avverare il mio sogno. Le usanze popolari e le credenze della Firenze antica, così come sono testimoniate da tanti e tanti dettagli evidenziati in pagine di storia scritte in modo leggero e divertente.
Da quando ho letto questo libro mi sento un po' più fiorentino: lo suggerisco a Marchionne, che parla prima di pensare, ammesso che il suo pensiero possa apprezzare la bellezza di una città che certo non merita i tristi apprezzamenti oggi formulati nei nostri confronti.
Permettetemi di andare fuori tema e di sfruttare un libro d'arte per parlare della cronaca odierna. Vi propongo alcune brevi considerazioni, che vogliono evocare i commenti formulati sulla lettura di Bauman, commentato su questo blog appena poche settimane fa.
A fronte del suo concetto di "povertà" (la frase del a.d. della Fiat evoca Firenze come piccola e povera città), cosa può rappresentare un personaggio come Marchionne se non l'espressione di una globalizzazione imperante, che tenta di convincere l'opinione pubblica sulla presunta necessità di indebolire i diritti dei lavoratori in nome di un progresso che sta in realtà aumentando le classi sociali povere a vantaggio dei pochi ricchi?
La ricchezza di una società non può essere contabilizzata solo attraverso il Pil: del resto la concezione meramente economica e commerciale della società sta ormai dimostrando i suoi limiti in tutti i paesi industrializzati. Prendere coscienza di tali fenomeni significa anche ribellarsi e non cedere alla manipolazione dell'informazione, in virtù della difesa dei diritti dei più deboli e del benessere collettivo.
Tornando al libro qui commentato, nella sue pagine si ha l'opportunità di apprezzare il significato di vecchi detti o espressioni popolari, in virtù di una concezione della società a mio parere alternativa alla depersonalizzazione dell'epoca post-moderna, il cui contrasto ci spinge alla ricerca della valorizzazione delle tradizioni.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
"Il senso della vita" di Irvin D. Yalom Terza Edizione Beatbesteller (20123). Titolo originale: "Momma abd the meaning of life" (1999)
Trovo Yalom così istruttivo ed entusiasmante, che ho deciso di leggere tutti i suoi libri. Dopo "Le lacrime di Nietzche", "S...
-
Un diario autobiografico scritto da una mamma, che insieme al marito adotta un bambino con bisogni speciali. Dal libro si evince quanto già...
-
Una commedia brillante, nella quale l'ironia trova una perfetta convivenza con tutti gli ingredienti goldoniani. Il rapporto tra le cla...
-
Con il romanzo "Sul lettino di Freud" ho finalmente trovato il libro da consigliare quando mi concedo una qualsiasi confidenza a u...
Nessun commento:
Posta un commento