Una famiglia intera sparisce a causa dell'oppressione nazzista contro il popolo ebraico. "Il Giardino dei Finzi-Contini" racconta la storia di tale famiglia, non senza rinunciare alla più normale quotidianità di una vita domestica relegata all'unico luogo in cui poteva incontrarsi un gruppo di giovani universitari ebrei: un giardino, quasi sospeso nel tempo, in una villa dotata di campo da tennis, alberi e cespugli. Un luogo che rappresentava un rifugio, per quanto illusorio, dall'oppressione del regime, che si faceva sempre più violenta e discriminatoria. Lunghi pomeriggi, il tempo pare a volte non passare mai: nonostante lo sfondo xenofobo di un'Italia fascista, il romanzo trova lo spazio anche per un innamoramento non corrisposto. La guerra uccide, ma certo non impedisce alla passione di consumare il suo tempo.
Proprio tale apparente normalità rende ancora più tragica la scomparsa del nucleo familiare.
Proprio tale apparente normalità rende ancora più tragica la scomparsa del nucleo familiare.
Struggente, nostalgico, poetico e avvincente allo stesso tempo, il romanzo porta il lettore a confrontarsi con la follia di una guerra iniqua ..... come inique e tragiche sono tutte le guerre del mondo.
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