giovedì 26 agosto 2010

I libri sono un mondo parallelo, che prende vita solo attraverso la lettura. Ci influenzano e al contempo sono influenzati dal nostro agire, dalla nostra cultura e dal nostro modo di intendere la vita. Non c'è niente da fare: la società non sarebbe uguale a quella che conosciamo se non esistessero i libri. D'altra parte società diverse producono libri diversi.
I libri sono un patrimonio universale, capace di suscitare emozioni, suggerire nuove idee e modificare il modo di pensare della comunità intera.
I libri promuovono cambiamento: anche chi non li legge, ma vive nella società inevitabilmente contaminata dai libri, finisce per essere a sua volta contagiato dall'azione di cambiamento letteraria.
I libri si contaminano anche tra loro, influenzandone di generazione in generazione gli stili e i contenuti, per esempio stimolando nuove modalità espositive e correnti letterarie o culturali. Pertanto la lettura di un autore moderno implica in qualche modo l'esposizione ad autori classici, magari mai letti o conosciuti.
Il mondo dei libri è quindi un ambiente virtuale, intrinsecato col mondo così detto reale (ammesso e non concesso che i mondi virtuali e quelli reali sia nettamento distinti).
I due mondi intrecciano una reciproca relazione di interscambio, fino a costituire un unico universo culturale, dove noi stessi ci scopriamo recettori e promotori di messaggi e, pertanto, di cambiamento.
Attraverso la lettura ho scoperto verità che mi hanno profondamente influenzato. Qui ne parlo proponendo alcune riflessioni su alcuni libri che ho letto e su quelli che di volta in volta leggo.
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