domenica 19 aprile 2020

"Globalizzazione. Una mappa dei problemi" di Danilo Zolo, Editori Laterza (2004)


Quante volte, interdetti, ci siamo chiesti "ma che mondo è questo?"-
La domanda è lecita e la risposta è tutt'altro che scontata.
Si parla tanto di globalizzazione e probabilmente ancora tanto ne avremo da parlare: si perché il fenomeno della globalizzazione è molto complesso e ha ripercussioni su ogni aspetto della nostra vita quotidiana.
La globalizzazione non è solo un fenomeno economico e culturale, ma anche un fenomeno quotidiano, che sconvolge ogni nostro gesto, anche il più banale, lasciandoci inconsapevoli che il nostro agire trova condizionamenti da paesi lontani, di cui spesso il consumatore ignora persino l'esistenza.
L'apparente comunicazione di massa si traduce in un controllo globale, i nostri acquisti sono guidati dai media, la comunicazione trasparente è costantemente manipolata per portare profitti ai potenti.
La politica è impreparata, perché le industrie multinazionali riescono ad agire in barba ai principi etici di tradizionali vincoli di solidarietà, a scapito della protezione delle fasce di popolazione più deboli. Lo sfruttamento va di pari passo con ideologie stataliste, tese ad escludere lo straniero. Ma in una progressiva logica di chiusura, succede che il lavoro esclude i più giovani, vittime passive di competitività e della tecnologia (persino le pizze oggi sono servite in assenza del pizzaiolo).
L'Autore dimostra così il paradosso dell'età post-moderna: la globalizzazione divide il mondo in tanti mondi


lunedì 6 aprile 2020

"La misura del tempo" di Gianfranco Carofiglio, edizioni Einaudi (2019)



Il tema della distinzione tra il bene e il male sottende uno degli argomenti fondamentali dell'umanità intera, al pari della vita e della morte, la salute, il malessere e la libertà.

Chi di professione si occupa di tali argomenti, non può fare a meno di immergersi completamente, con tutto se stesso, nei dilemmi esistenziali che tali temi comportano. 
Inevitabile che vita privata e vita professionale trovino grandi sovrapposizioni.

Con questa chiave di lettura ho interpretato "La misura del tempo". 

Il titolo si riferisce non solo al tempo dell'io narrante, un avvocato penalista, ma anche al suo cliente (accusato di omicidio doloso e costretto in carcere per molti anni), e alla mamma di quest'ultimo.

In una dimensione olistica, il tempo è l'elemento comune a tutti i personaggi del romanzo: un tempo che può essere solo vissuto nel presente, al limite ricordato nel passato, solo in un mondo illusorio previsto al futuro. Si, perché in quanto a capacità di prevedere il futuro, l'uomo si è rivelato assai impacciato.

Con l'età lo scandire del tempo acquisisce diversa dimensione: maggiore densità se si conserva la capacità di stupirsi, come nei giovani, e maggiore velocità se ci si accontenta di una vita rassicurante, come capita all'adulto, per il quale tutto è prevedibile e, allo stesso tempo, meno colorato.

Quando capita di gestire il tempo di un cittadino, chiunque esso sia, tutto diventa più complicato. E' necessario effettuare un processo basato sulla logica e sull'intelligenza, non certo sull'emozioni, ancor meno sulle suggestioni. 

Numerose le riflessioni sull'importanza di un processo dubitativo e sul ruolo della difesa, innanzi a magistrati chiamati a gestire con etica il loro potere esecutivo. Da censurare le indagini probatorie tese a confermare un'unica spiegazione del reato.

Il romanzo mi è piaciuto: io stesso lavoro nell'ambito della giustizia, come giudice onorario al tribunale per minorenni fino a poco tempo fa, come psicologo penitenziario da oltre dieci anni (e tutt'oggi). Condivido a pieno la prospettiva dell'Autore.

Romanzo da leggere e da custodire in libreria con gelosia

"Sogno imperfetto. Come vivere diversamente felici" di Francesca Cerreto. I Libri Mompracem, 2022

Un diario autobiografico scritto da una mamma, che insieme al marito adotta un bambino con bisogni speciali.  Dal libro si evince quanto già...