sabato 30 maggio 2015

"La cose nude" di Antonio Ferrazzani (Febbraio, 2015)

Ancora una volta Antonio Ferrazzani ci regala un romanzo impregnato di profonde riflessioni esistenziali, attraverso un'analisi reiterata dei sentimenti e delle emozioni provate dai suoi personaggi. Tante storie incastonate tra loro, come scatole cinesi, in cui chi scrive ha vicente personali che si proiettano, come in giochi di specchi, in vicende e personaggi corrispondenti in altre storie narrate. 
Le aspettative deluse dei protagonisti trovano inimmaginabili soluzioni nel valore della fedeltà. Ansia e angoscia si dissolvono se solo si riesce a guardare il mondo nella sua essenzialità ("le cose nude"), fino a guadagnare la fiducia che i fatti, in autonomia, trovano un senso se solo si lascia che accadano. La fedeltà trova così un suo prediletto erede esistenziale nella fiducia.
La chiave introspettiva del romanzo non si arrende neanche davanti all'evento traumatico che tinge l'opera di noir, senza però cadervici dentro, in virtù della ricchezza affettiva che caratterizza tutte le pagine dell'opera.
I fatti sono letti in prospettiva filosofica e psicologica, attribuendo alla storia un carica riflessiva ancora più profonda.
La necessità di scavare nel vissuto dei personaggi può a tratti appesantire la lettura, d'altra parte lo sforzo di arrivare in fondo al romanzo premia il letture con una visione del mondo più piena e consapevole. 

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