martedì 9 febbraio 2021

"I bambini sopravvissuti". Titolo originale "The lost Boys" di Catherine Bailey, Newton Compton Editori, 2019

Il nazismo raccontato da tre prospettive: in primo piano la prospettiva della Resistenza tedesca, poi quella dei gerarchi nazisti (oltre alle due figure più alte in grado nella gerarchia nazista, Himmler e Goring, si riportano azioni di Hess, Heydrich, Kesselring, Kitzmuller e il Generale Moller, questi due ultimi responsabili dell'uccisione di 13 martiri di Feletto), nonchè la prospettiva delle vittime del nazismo (per citarne uno su tutti, Dietrich von Bonhoeffer). Il libro riserva spazio anche alla resistenza italiana, in particolare alla Brigata Garibaldi (più vicina alle brigate slave) e alla Brigata Osoppo (meno numerosa e molto radicata in Friuli).

La protagonsita del libro è Fey, la figlia di Ulrich von Hassel, il console tedesco a Roma sin da tempi precedenti all'ascesa al potere di Hitler. Ulrich von Hassel ha avuto un ruolo attivo nell'organizzazione di attentati contro il Fhurer, insieme ad altri funzionari nazisti, tra i quali Ludwig Beck e Henning Tresckow. A causa delle idee antinaziste di Ulrich von Hassel, l'intera sua famiglia viene perseguitata e Fey, insieme ai parenti di tutti gli oppositori al regime, è presa in ostaggio dai nazisti. Nel corso della sua prigionia Fey è sottoposta a innumerevoli spostamenti, dall'albergo di lusso riservato ai prigionieri "eccellenti" come lei, fino ai campi di concentramento, al fianco dei tanti ebrei ivi deportati e molti dei quali crudelmente uccisi. 

Ne esce una testimonianza diretta di Fey e dei suoi compagni di prigionia.

Il romanzo è ampiamente documentato sulla base di diari delle persone coinvolte nelle vicende narrate, nonchè di documenti storici editi o inediti, che l'autrice ha reperito intervistando i superstiti o i loro parenti. 

Una storia molto triste, dove neanche i bambini sono stati risparmiati: dai documenti storici si evince che milioni di bambini sono andati dispersi a seguito della tragedia nazista.

Il lettore non si capacita di quanto possa essere crudele l'uomo. 

La vicenda nazifascista è una vergogna  e l'opera di Catherin Bailey ne è una degna testimonianza.


Le mie recensioni di altre opere sulla resistenza tedesca: 

Opinioni di un clown di Hinrich Boll e

Diario del carcere di Luise Rinser


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