sabato 29 gennaio 2022

"Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron, adelphy eBook, 2012.

 

Un romanzo dai mille colori, all'inizio esilarante, poi mano a mano che scorrono le pagine, sempre più introspettivo. 

Il protagonista è un giovane alla ricerca della propria identità, con difficoltà relazionali e di adattamento a una società, che premia l'omologazione e che punisce chi non vuole rinunciare alla propria personalità, al costo di essere etichettato dai più come una persona disadattata o asociale. 

La storia si ambienta a New York. Chi vive i tempi moderni è fin troppo distratto dal superfluo o dall'accumulare oggetti inutili, al solo scopo di soddisfare criteri imposti da mode di mercato o da pregiudizi privi di senso. La frenesia delle persone contribuisce a disorientare ulteriormente il protagonista.

Ne nasce una dialettica tra il giovane e il resto del mondo. Pare che nessuno voglia capirlo: i genitori separati, la sorella (a sua volta alla ricerca della propria realizzazione personale), gli amici coetanei. Il protagonista non si sente visto da chi dovrebbe amarlo incondizionatamente e la sensazione di dolore che ne deriva è straziante. 

Anche la terapia con la psichiatra riesce solo parzialmente ad abbattere quel muro immaginario che esiste tra il protagonista e il resto del mondo: lunghi silenzi che testimoniano la difficoltà a esprimere i vissuti personali. 

Una riflessione a parte meriterebbe la modalità con la quale la psichiatra conduce i colloqui: come psicoterapeuta rogersiano ritengo che gli incontri clinici fossero troppo indagatori, raramente empatici, troppo razionali, evidentemente non funzionali ad aiutare il giovane a trovare nel terapeuta uno spazio di fiducia e accettazione. 

Il colloquio clininco è efficacie solo se rispetta regole ben precise. Altrimenti l'esito della relazione di aiuto fallisce. Il risultato è il persistere di quel senso di solitudine che scava nell'anima del protagonista.

Ma il dolore aiuta a crescere: questa è la frase della nonna materna, unica persona disposta a dialogare col giovane protagonista. Tra i tanti interlocutori del giovane, solo la nonna è capace di parlare con lui da pari a pari, senza aspettative o condizionamenti: a metterlo nella condizione di esprimersi liberamente.

Il libro mi è piaciuto, perché malgrado la scorrevolezza delle pagine e la leggerezza del linguaggio, tratta temi importanti, con singolare sensibilità e senza mai cedere alla banalizzazione degli argomenti.

 

Da leggere

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