"Vendetta pubblica" è un saggio scritto dal presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze (Marcello Bortolato) e un giornalista (Edoardo Vigna): in virtù della posizione degli scrittori, risulta un libro coraggioso perché denuncia le condizioni di vita riservate ai detenuti.
Per mestiere frequento carceri italiane da quasi 20 anni come psicologo e criminologo. Trovo i contenuti del libro aderenti alla realtà: tra le mura dei nostri carceri ci sono troppi detenuti e pochi strumenti di trattamento, di conseguenza il tempo trascorso in carcere è caratterizzato prevalentemente da noia.
Il saggio si sviluppa descrivendo i motivi giuridici ed etici per i quali gli stereotipi popolari in materia penitenziaria sono sbagliati: buttare via la chiave, dentro si vive meglio che fuori, bella vita: vitto e alloggio gratis, ecc.
Il messaggio è chiaro: uno Stato civile dovrebbe avere maggiore attenzione per il reinserimento dei detenuti nella società, non solo perché l'attuale condizione penitenziaria è ingiusta, ma anche perché essa è controproducente: non abbatte i tassi di recidiva e non si fa alcun carico dei fattori che sottendono l'antisocialità.
Molte e chiare le spiegazioni giuridiche.
Il libro è senza dubbio da leggere ed è alla portata anche dei non addetti ai lavori
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